Ayda
MOROCCU

La mia video storia

Sono nata a Casablanca, in Marocco, una città che non si ferma mai, piena di contrasti, di colori, di profumi intensi e di suoni che risuonano ovunque. Qui le strade raccontano storie antiche, tra i vicoli della Medina e le architetture coloniali che convivono con i moderni grattacieli. L’odore del mare si mescola a quello delle spezie nei souk affollati, dove il tempo sembra rallentare e ogni angolo nasconde una storia.
Crescendo in questa città, ho imparato a osservare, a cogliere ogni sfumatura di vita. Casablanca è un mosaico di culture, di emozioni forti, di tradizioni che resistono al tempo e di sogni che prendono forma tra le voci dei mercanti e il richiamo del muezzin. Ho visto le donne della mia famiglia affrontare le sfide quotidiane con forza e dignità, e ho capito presto che la vita è un intreccio di resilienza e passione.
Ma sapevo che il mio viaggio non si sarebbe fermato lì.
DALL’ANIMA DEL MAROCCO AL FRIULI: UN NUOVO ORIZZONTE
Quando sono arrivata in Italia, in Friuli, il mondo mi è sembrato diverso, quasi silenzioso rispetto al caos familiare del Marocco. Qui tutto aveva un ordine preciso, le persone parlavano a bassa voce, i paesaggi erano distesi, quasi infiniti. Ma nei primi tempi sentivo una distanza, un vuoto. Mi mancavano i suoni del mercato, i volti familiari, l’energia vibrante di Casablanca.
Eppure, col tempo, ho iniziato a vedere la bellezza nascosta in questa terra. Il Friuli è discreto, ma ha una profondità incredibile. I suoi colori sono più sfumati rispetto a quelli del mio Marocco, ma altrettanto intensi: il verde delle colline, il blu limpido dei suoi fiumi, il bianco delle montagne in inverno. Qui ho trovato un’altra forma di bellezza, più silenziosa, più intima.
E ho trovato qualcosa che mi ha sempre fatto sentire viva: le persone.


IL MIO SOGNO È UMANO
Fin da piccola ho sempre avuto un’attrazione quasi magnetica per le storie di vita. Non quelle perfette, non quelle patinate, ma quelle autentiche, vere, difficili. Ascoltare le persone raccontare le loro esperienze, le loro sfide, le loro cadute e risalite mi ha sempre dato energia, come se la loro forza potesse passarmi attraverso.
Aiutare gli altri non è solo un gesto, per me è un modo di esistere. Mi caricano le storie di vita in difficoltà, quelle che molti evitano di guardare, quelle che la società a volte preferisce nascondere.
Non è mai stato solo un desiderio astratto: è qualcosa che sento profondamente. Non importa il contesto, che sia un rifugiato che ha lasciato tutto, una donna che cerca di rialzarsi dopo una difficoltà, un ragazzo che lotta per farsi spazio nel mondo: ogni storia ha un valore. Ogni storia merita di essere raccontata.
L’ESPERIENZA CHE MI HA SEGNATA: UN FILM TRA FRIULI, SLOVENIA E SIRIA
Con mio fratello regista ho avuto il privilegio di lavorare a un film che mi ha cambiato. Abbiamo attraversato il Friuli, la Slovenia e la Siria per girare un’opera che non era solo cinema, ma un’esperienza di vita.
Raccontare una storia attraverso un film è qualcosa di incredibile. È come prendere un frammento di realtà, modellarlo e restituirlo al mondo con una nuova voce. Ho imparato tantissimo durante le riprese: ogni scena, ogni inquadratura era un pezzo di un puzzle più grande, qualcosa che non si limitava a intrattenere, ma a comunicare, a scuotere, a far riflettere.
Girare in Siria è stato emotivamente travolgente. Ho visto con i miei occhi le cicatrici di un paese che ha vissuto il dolore, ma che non ha mai smesso di avere dignità. E lì ho capito che raccontare certe storie non è solo un mestiere, è una responsabilità.
L’esperienza del film è stata ripetitiva e fantastica allo stesso tempo: ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo, ogni ripresa era un nuovo viaggio, un’immersione nelle vite degli altri, un’opportunità di vedere il mondo attraverso altre prospettive.
BELLAVIA MOVIES: LA GIUSTA ONDA DA CAVALCARE
Ora sento di essere nel posto giusto, al momento giusto. Il progetto Bellavia Movies mi affascina, perché è autentico, perché non cerca spettacolarizzazione, ma vuole dare voce a chi spesso non ne ha.
E io voglio farne parte.
So che le mie qualità sono fatte per questo progetto: la mia empatia, il mio desiderio di ascoltare, la mia voglia di immergermi nelle vite degli altri senza paura di sporcarmi le mani con le loro storie.
Il mio ruolo all’interno di Bellavia Movies è quello di ponte: tra culture, tra storie, tra emozioni. Voglio portare dentro questo progetto la mia capacità di leggere oltre le parole, di cogliere le sfumature invisibili, di aiutare chi racconta a trovare la sua voce.
E poi c’è il mio lato visivo, quello che ho affinato lavorando nel cinema: ho imparato a vedere la bellezza anche nelle cose più semplici, a capire come una luce, un’inquadratura, un movimento possano trasformare una storia in qualcosa di potente.
IL FUTURO: RACCONTARE SENZA FILTRI
Non voglio fermarmi. Voglio raccontare. Voglio far emergere storie che altrimenti resterebbero in silenzio.
So che Bellavia Movies può diventare un movimento, non solo una piattaforma, non solo un progetto. Perché le persone hanno bisogno di storie vere, di qualcosa che non sia confezionato per piacere, ma che scuota, che lasci il segno, che apra nuovi orizzonti.
E se posso contribuire a tutto questo, se posso mettere la mia energia, la mia sensibilità, la mia esperienza al servizio di un’idea così forte… allora sì, questa è l’onda giusta da cavalcare.